Unguja, l’isola principale dell’arcipelago di Zanzibar ospita la capitale Stone Town. L’economia di questa isola è stata resa florida dagli arabi Omaniti con la coltivazione dei chiodi di garofano e il commercio di schiavi e avorio. Molti sono gli edifici storici che si possono ammirare nel centro storico della capitale: il Forte Arabo, il Palazzo del popolo con il suo Museo con la storia del sultanato e tanti altri.

Stone Town: la capitale di Zanzibar tra storia e cultura

Ma Stone Town è anche famosa per i meravigliosi portali intarsiati sfarzosamente, simboleggianti l’opulenza dei proprietari. La classica forma dei portali zanzibarini è rettangolare, con battenti cosparsi di borchie in ottone e con gli stipiti ornati da intarsi. Si possono trovare linee ondulate che rappresentano il mare, pesci, catene come simbolo di protezione o la palma da dattero e cioè l’abbondanza. A volte il portale è sormontato da un pannello ad arco dove era possibile scrivere il nome del proprietario o alcuni versetti del Corano.

Le attività imperdibili da fare a Zanzibar

Visitando Stone Town la storia si respira: i portali sono il simbolo di tutte le storie personali che si sono succedute tra le vie e i vicoli di questa splendida città. E ancora le spezie, importanti per l’esportazione, e la musica Taarab, un impasto di musica araba con liriche swahili. Insomma, questa isola non ha solo spiagge da sogno e immersioni da offrire, ma anche tanta cultura, tanta storia e tanta arte. Per non dimenticare il buio periodo della schiavitù, accanto alla cattedrale anglicana Church of Christ e adiacente al luogo dove sorgeva il mercato degli schiavi, si trova il monumento dedicato alle vittime della tratta.

I tour delle spezie sono organizzati da tutti i resort presenti sull’isola, insieme ad altre escursioni a terra o in mare come nuotare con i delfini, vedere le tartarughe giganti a Prison Island o fare snorkeling lungo la barriera corallina. L’isola ospita anche la Jozani Forest, una fantastica foresta tropicale di quasi 2.500 ettari dove è rimasta la vegetazione che originariamente ricopriva tutta l’isola.

La magia del Taarab che unisce le culture di Zanzibar

Il Taarab è un tipo di musica di origine araba che si è diffuso il secolo scorso a Zanzibar per opera dell’allora sultano. Tutto è cominciato quando questo sultano ha invitato a corte un gruppo di musicisti egiziani, dando così vita al genere musicale più diffuso da allora in poi. Da Zanzibar si è poi spostato sulla costa tanzaniana e non solo. È una musica coinvolgente che combina strumenti provenienti dalla cultura araba come il qanun e l’oud con violini, chitarre, fisarmoniche e diversi tipi di percussioni. La parola Taarab significa ‘agitarsi’ e questo fa pensare alla danza, elemento onnipresente in Tanzania e in tutta l’Africa. Come funziona? Il solista, o la solista, inizia il suo canto mentre il coro segue durante il ritornello. La caratteristica più singolare è la mescolanza di queste musiche di origini lontane con testi in lingua swahili, molto poetici, che parlano di amore e di vita locale. I concerti che si tengono a Zanzibar sono eventi molto mondani.